Durante le offensive i comandi italiani utilizzano largamente le bande četniche.
Ciò provoca le reazioni negative dei tedeschi, che considerano i četnici come nemici, in quanto espressione del governo jugoslavo in esilio, e ne chiedono il disarmo.
I četnici invece cercano di cogliere l’occasione per consolidare il loro controllo del territorio e costruire un “corridoio četnico” dalla Lika al Montenegro. Invece vengono duramente sconfitti dai partigiani. Le operazioni hanno un impatto terrificante sulla popolazione.
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