Nel corso del 1942 le azioni partigiane diventano sempre più numerose, mettendo a rischio il controllo italiano del territorio.
I comandi militari esautorano progressivamente l’Alto commissario civile e programmano un grande ciclo operativo, denominato “Primavera”.
L’offensiva è portata da decine di migliaia di uomini e dura, in diverse fasi, tutta l’estate.
I soldati italiani ottengono molti successi tattici, disperdendo le principali concentrazioni ribelli, ma dal punto di vista strategico l’operazione è un fallimento, perché i partigiani riescono a sfuggire alla distruzione e riformano i loro reparti alle spalle delle truppe italiane.
La popolazione civile è pesantemente coinvolta nei grandi rastrellamenti: molti paesi vengono dati alle fiamme, l’economia rurale è in ginocchio, gli abitanti alla fame.
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