Nel marzo 1942 vengono creati i campi d’internamento di Mamula (un’isola con un carcere-fortezza) e Prevlaka, ove vengono deportati civili sospettati di collaborare con i partigiani.
La vita dei reclusi è durissima per le condizioni igienico-sanitarie insufficienti.
Entrambi i campi ospitano donne e uomini sino al giugno 1942, quando le internate vengono rinchiuse nel fortilizio militare di Prevlaka.
Dopo l’8 settembre 1943 il campo di Mamula viene smantellato, mentre il polo gemello di Prevlaka non era più attivo da giugno.
Nei campi perdono la vita circa 500 detenuti, compresi gli ostaggi giustiziati.
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