Dopo l’iniziale sconcerto, i comandi italiani reagiscono inviando in Montenegro il generale Pirzio Biroli, al comando di almeno 70.000 uomini.
Il regio esercito mette a ferro e fuoco la regione, coadiuvato da elementi albanesi.
In un paio di settimane il Montenegro è riconquistato a prezzo di almeno 5.000 vittime ed alla fine di agosto la rivolta può considerarsi sedata.
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