Laddove imperversa la violenza ustaša, i soldati italiani svolgono una funzione di protezione della popolazione serba.
Analogamente, i comandi italiani si rifiutano di consegnare ai tedeschi gli ebrei residenti nelle zone occupate, destinati a sicura morte.
Inizialmente Mussolini sostiene i militari, poi, sotto la pressione tedesca, ordina la consegna ma la burocrazia militare riesce a ritardarla all’infinito. La maggior parte degli ebrei viene concentrata a fine protettivi sull’isola di Rab/Arbe, in un campo diverso e molto più ospitale di quello in cui vengono reclusi i deportati sloveni e croati. Gli ebrei provenienti dai territori in mano croata che cercano rifugio in Italia vengono invece spesso respinti.
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