Di fronte agli sviluppi della lotta partigiana, che non riescono a contenere, i comandi italiani moltiplicano le intese con gli esponenti četnici.
Non si arriva mai ad un accordo generale, perché i diversi leader locali godono di ampia autonomia da Mihailović. Questi è divenuto nel frattempo generale e ministro della guerra del governo jugoslavo in esilio a Londra, ma gli italiani di fatto lo proteggono dai tedeschi.
Nel corso del 1942 alcune bande četniche vengono trasformate in unità ausiliarie dell’esercito italiano, inquadrate nella MVAC (Milizia volontaria anticomunista).
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