Lo Stato indipendente croato è guidato dal movimento ustaša, ultra nazionalista e razzista.
Subito dopo la sua istituzione cominciano le persecuzioni contro gli ebrei e contro i serbi, che vivono soprattutto nella Bosnia-Erzegovina e nell’entroterra dalmata, il cui centro principale è Knin.
Ebrei e zingari vengono sterminati, mentre per eliminare i serbi, molto più numerosi, il regime di Pavelić usa diversi strumenti: uccisioni su larga scala, conversioni di massa al cattolicesimo, espulsioni verso la Serbia.
Tristemente famoso diventa il campo di concentramento di Jasenovac.
Parte della popolazione serba fugge, altri si difendono con le armi.
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